Il saggio senza pretesa di affrontare funditus il tema del trattamento concorsuale dei gruppi di imprese, si propone – in una prospettiva che potrebbe dirsi di vertice – di interrogarsi sulle possibili risposte a due domande che rappresentano un punto di partenza imprescindibile quando si voglie riflettere sulla regolamentazione di un certo fenomeno socio-economico non ancora disciplinato o non ancora compiutamente disciplinato, qual era, all'epoca in cui il saggio è stato scritto, quello dell’insolvenza dei gruppo. Le domande alle quali si intende dare risposta riguardano, in definitiva, l’an e il quomodo di una più o meno organica disciplina giuridica delle crisi che coinvolgono (in tutto o in parte) un gruppo di imprese. Più precisamente, l’autore si interroga, da un lato, sul perché di una disciplina concorsuale dei gruppi insolventi; dall’altro, su quali siano le scelte di fondo sulla base delle quali è astrattamente possibile e conveniente impostare una tale disciplina. Il discorso si conclude con un cenno agli esiti dei lavori preparatori di due Commissioni – quella ministeriale, istituita con il d.m. 28 gennaio 2015 (Commissione “Rordorf”) e quella del CNDCEC – che, seppure in diversa misura, hanno animato il dibattito che ha preceduto l'adozione, nel nostro ordinamento, di una disciplina concorsuale dei gruppi di imprese di generale applicazione.
Spunti di riflessione nella prospettiva di una disciplina organica dei gruppi insolventi / Caridi, Vincenzo. - In: GIUSTIZIA CIVILE.COM. - ISSN 2420-9651. - 18 gennaio 2016(2016), pp. 1-17.
Spunti di riflessione nella prospettiva di una disciplina organica dei gruppi insolventi
Vincenzo Caridi
2016
Abstract
Il saggio senza pretesa di affrontare funditus il tema del trattamento concorsuale dei gruppi di imprese, si propone – in una prospettiva che potrebbe dirsi di vertice – di interrogarsi sulle possibili risposte a due domande che rappresentano un punto di partenza imprescindibile quando si voglie riflettere sulla regolamentazione di un certo fenomeno socio-economico non ancora disciplinato o non ancora compiutamente disciplinato, qual era, all'epoca in cui il saggio è stato scritto, quello dell’insolvenza dei gruppo. Le domande alle quali si intende dare risposta riguardano, in definitiva, l’an e il quomodo di una più o meno organica disciplina giuridica delle crisi che coinvolgono (in tutto o in parte) un gruppo di imprese. Più precisamente, l’autore si interroga, da un lato, sul perché di una disciplina concorsuale dei gruppi insolventi; dall’altro, su quali siano le scelte di fondo sulla base delle quali è astrattamente possibile e conveniente impostare una tale disciplina. Il discorso si conclude con un cenno agli esiti dei lavori preparatori di due Commissioni – quella ministeriale, istituita con il d.m. 28 gennaio 2015 (Commissione “Rordorf”) e quella del CNDCEC – che, seppure in diversa misura, hanno animato il dibattito che ha preceduto l'adozione, nel nostro ordinamento, di una disciplina concorsuale dei gruppi di imprese di generale applicazione.File | Dimensione | Formato | |
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